Piazza Bra si è formata nell’arco di un lungo periodo di tempo intorno al preesistente anfiteatro romano. Gli edifici che la circondano si sono succeduti nei vari secoli fino a configurare l’attuale forma della piazza come oggi la vediamo: uno spazio dalla forma irregolare che genera diverse linee di fuga creando uno spazio mosso, ma avvolgente, quasi intimo, in cui l’esterno dell’anfiteatro costituisce il nucleo interno della piazza. È un luogo accogliente nella sua geometria irregolare. Questa sua “irregolarità” trova regolarità e misura nei tre ordini di arcate a tutto sesto dell’anfiteatro veronese, dove gli architravi concludono le volte delle complesse gallerie interne, generando all’esterno una purezza spaziale ed estetica di vuoti e di pieni che riverberano la propria energia nello spazio costitutivo della piazza stessa. Gli stessi vuoti e pieni, le medesime energie, possono essere ritrovate nell’istallazione scultorea di Paolo Tosti, dove la componente negativa, il vuoto, insieme alla componente materica, il pieno, si uniscono in un dialogo simbiotico e spaziale. Linguaggi morfici diversi esprimono i medesimi eterni significati, in cui materia e forma riconnettono l’osservatore con il tema universale dell’armonia e contrasto fra vuoto e pieno, fra yin e yang, il principio femminile e maschile che costituisce il mondo che conosciamo.
Le sculture, Interno 1 e Interno 2, sono uno strumento di indagine e di conoscenza del mondo esterno, dove le architetture circostanti, costituite essenzialmente da linee orizzontali e verticali, vengono inglobate e trasformate in forme curve, tipico archetipo primitivo e del mondo naturale.
Dott. Arch. Paola Gennari